La Dentosofia

17.09.2012 15:53

Leggi il libro "Denti e Salute" del Dott. Michel Monteaud

  "Denti e Salute"  

di Michel Montaud

 

La terapia proposta in questo testo considera la bocca una porta d’ingresso… ma essa si spinge molto aldilà del mero campo dentistico. Infatti, assieme ai miglioramenti a livello della bocca, si constatano benefici in tutti i tipi di patologie: agisce sul corpo intero, fino alla psiche; stimola il potenziale di autoguarigione esistente in ogni essere umano e sollecita la forza di volontà del paziente.

 

Michel Montaud non poteva affatto immaginare cosa sarebbe successo alla sua vita, professionale e personale, dopo l’incontro con un semplice apparecchio in caucciù. A partire da quel momento ha rimesso tutto in discussione, se stesso e il suo modo di lavorare, e si è impegnato nella sperimentazione di una terapia dentistica che con il tempo ha dimostrato un’efficacia straordinaria.

Si tratta di un’autoterapia guidata in cui il paziente, accompagnato dal dentista, lavora di sua iniziativa e volontà per il recupero delle funzioni neurovegetative: respirazione, deglutizione, masticazione, fonazione. La modificazione della bocca e il riposizionamento dei denti sono una conseguenza di questo processo, e a terapia conclusa si arriva a una bocca realmente equilibrata, che non presenta più carie né altri disturbi alle gengive o al parodonte.

Questa terapia è non solo una valida alternativa alla pratica ortodontica di estrarre denti e di modificare in modo meccanico e coatto la forma della bocca, ma propone anche una rivoluzione nelle cure dentistiche, mettendo l’accento sulle cause e le conseguenze di una bocca non equilibrata, un aspetto che non viene approfondito nelle discipline convenzionali.

È una terapia adatta a tutte le età, ma i risultati più sorprendenti si osservano nei bambini.

Un bambino agitato si trasforma, ascolta. Improvvisamente scrive diritto, ordinato e senza errori. Senza dover sacrificare dei denti. Senza dover portare apparecchi metallici invasivi. Recuperando una posizione della lingua corretta e una respirazione nasale che li accompagnerà per tutta la vita.

 

PREFAZIONE all’edizione italiana

 

“Ho conosciuto il dottor Michel Montaud cinque anni fa, in occasione di un corso da lui tenuto a Bologna. Stavo passando un brutto periodo. Avevo avuto un anno prima il mio secondo infarto e dovetti, di conseguenza, ridurre drasticamente la mia attività professionale delegando ad altri. Così avevo più tempo a disposizione.
Partecipai a questo corso più che convinto, spinto da amici e colleghi antroposofi che vedevano in me una persona adatta, in grado di raccogliere il messaggio che questi dentosofi cercavano di portare in Italia.
Quando essi prospettarono le potenzialità di questo “pezzo di caucciù”, subito pensai che stavo perdendo il mio tempo. Ma visto che ne avevo, e che ormai già mi trovavo lì, ascoltai con attenzione e accettai di mettermi subito in bocca l’attivatore che proprio Michel mi diede, in modo da poter provare direttamente ciò che era difficile spiegare con le parole.

Il problema dell’attivatore sta proprio qui: spiegare il suo funzionamento con le parole. In questi ultimi anni ho trattato tantissimi pazienti con questa metodica, ottenendo sulla quasi totalità di essi dei risultati sorprendenti. Si sa ormai che agisce non soltanto come strumento ortodontico, ma anche come un riabilitatore posturale o addirittura come un riarmonizzatore psichico.
Il compito che il dottor Montaud si è scelto, nello scrivere questo libro, è quello di spiegare il funzionamento dell’attivatore plurifunzionale di Soulet-Besombes, e credo proprio non sia stato facile. Cercare di addentrarsi nel funzionamento di una attrezzatura, apparentemente semplice ma con risvolti interessantissimi e multidisciplinari, è stato sicuramente un duro lavoro. L’azione diretta sul dente, come viene spiegato in modo esaustivo, è del tutto secondaria.
L’effetto su respirazione, deglutizione, fonazione e masticazione; il rapporto con il funzionamento neurologico e l’influenza sulla psiche, sono tutte prove tangibili di un approccio multidisciplinare. Questo approccio non si limita a raddrizzare i denti grazie all’uso di un apparecchio, ma implica una conoscenza dell’essere umano, che va bel oltre un uso sapiente delle forze applicate per riposizionare i denti.
La visione che Michel Montaud ha dell’essere umano non è legata al solo apparato stomatognatico ma all’essere nella sua totalità. In virtù di queste sue acquisizioni, proprio a Bologna mi disse con tono molto amareggiato: “Adesso che l’odontoiatria ha raggiunto una giusta posizione in ambito medico, si impedisce ai medici di esercitarla”.

Il concetto di bocca equilibrata non è il risultato esclusivo di un bel trattamento protesico o ortodontico, ma dipende anche da una corretta posizione della lingua, da una buona respirazione nasale, da un amorevole allattamento della madre e a da tante altre cose che sottolineano sempre di più la sua visione olistica del paziente.
Le conoscenze antroposofiche incrociate con le esperienze di Beatriz Padovan hanno permesso al dottor Montaud di spiegare in maniera semplice e completa il deficit del funzionamento neurofisiologico, che nel bambino avviene a conseguenza del salto di alcune tappe del processo evolutivo.
Il dolore è un segnale d’allarme, che comunica che c’è qualcosa che non va. La malattia diventa – secondo un geniale aforisma di Novalis – un problema musicale, una disarmonia. Essa non deve ricadere nello stato di armonia precedente, bensì risolversi in una armonia nuova e superiore. La malattia vissuta nel modo giusto, conduce ad uno stato di salute superiore.

Perché si caria quel dente, perché dopo una caduta disastrosa si frattura solo quel dente e non quelli vicini, perché si affollano quei due denti e non gli altri, come sarebbe più logico? Questi segnali di allarme indicano qualcosa che non va. Una disarmonia da trasformare in una nuova armonia.
Una bocca squilibrata è sintomo di un individuo non in armonia e la posizione dei denti, visti sia singolarmente che nel loro insieme, può rivelare una determinata situazione psicoaffettiva. La bocca, sin dalle prime fasi della vita, è l’organo che permette al bambino di trasformare in conscio un oggetto che non lo era, prima di essere portato alla bocca. Va considerata un po’ come lo “star gate” del film omonimo, dove una porta metteva in comunicazione due dimensioni diverse: la bocca è il “gate” che permette di rendere conscio l’inconscio.
La posizione assunta dai denti è l’espressione dello stato psicoaffettivo del paziente. Agendo sui denti con mezzi olistici, quali l’attivatore, si può agire non soltanto sulla postura, sulla respirazione e tutto quanto detto prima, ma anche – e soprattutto – sulla psicoaffettività”.

Dott. Renzo Ovidi, medico dentista